ed è guardando un delirio di vetri di bottiglia spezzati al bordo di una strada che appare, immacolato di forte a me, il futuro.
malpadroneggiato e foriero di nuovi incontri, cavaliere invisibile e solitario, il futuro.
da che parte tirerà la sua brezza maestosa non lo si può sapere, prima verso la calda spagna, poi la madre italia e di nuovo il verde brasile....
prima l'amore, poi la sconfitta e infine, dopo la rinascita, l'ambizione...
che succederà in seguito? quali avventure popoleranno i miei racconti da vecchio intorno al fuoco? quanti draghi avrò sconfitto e quanti amori avrò trovato, quante terre avrò conquistato?
la mia mente vivrà di ricordi e le vanterie, come i debiti e il primo amore, verranno indietro a chiedere il fio.
non avrò dimenticato nulla. perchè dimneticare sarebbe un pò morire.
ma la mia morte arriverà da me sorridendo.
ed io la accoglierò a braccia aperte.
come ogni uomo non potrò che sorriderle di rimando.
intorno al camino, circondato da tanti bambini pieni di sogni negli occhi, con i libri di corsari e pirati tra le gambe, potranno ascoltare i deliri deformi racchiusi nei cocci delle bottiglie che saranno nelle strade della mia mente di vecchio.
ed in essi qualcuno troverà la speranza ed il motivo per viaggiare e conoscere.
qualcun'altro sarà semplicemente curioso e, forse, l'unico davvero libero.
ma ora non è domani e neppure ieri.
il mio veliero ha le stive piene, pronto per un lungo viaggio.
come guardare un orizzonte dopo una giornata al mare, pensando che il sole, oltre le acque, inizi ad illuminare qualun'altro.
ed io sarò dall'altra parte del mare a vedere se il sole è caldo anche di là dell'oceano.
a raccogliere altri riflessi per i miei cocci di bottiglia.
venerdì 15 giugno 2007
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