lunedì 22 ottobre 2007

castagne, foglie rosse e ricordi

questa Domenica di autunno sono stato nel ridente paesello di S.Martino al Cimino alla sagra delle castagne.
alcune grandi braci ardevano caldarroste a volontà e il vino rosso ci bagnava la gola in un esaltante mix stagionale.
sono stato a vedere alcuni amici che hanno creato una compagnia teatrale e fanno spettacoli di strada, clownerie.
ricordo una Ginevra estiva in uno squat a L'ouisine con una ragazza quando facevamo spettacoli di strada, lei con le bolas ed io con il monociclo, lei vestita da sedicente hippie ed io da tragico clown.
ricordo un autunno di tre anni fa una passeggiata sul lungo tevere con la mia adorata cagnolina ed una donna speciale.
era ottobre-novembre e avevo da poco riletto rostand, quello che aveva scritto il cyrano de bergerac.
un passaggio fuinale, un'allegoria bellissima che parla di foglie d'autunno e morte.

ROSSANA:
Son di un lieve biondo veneziano.
Guardatele cadere.

CYRANO:
Come cadono piano e bene!
E come porre, vedete, ognuna sa
nel suo breve viaggio un'ultima beltà;
e, malgrado il terrore d'imputridire al suolo,
vuol che nella caduta sia la grazia d'un volo.

è bello ricordare qualcosa che ti ha portato ad essere quello che sei.
i clown e le foglie, l'amore e le castagne.
i voli pindarici si sprecano nelle passegiate d'autunno.
tra le foglie bionde e rosse e ocra i versi venivano sussurrati nell'orecchio e subito rubati dal vento.
non sono più capace ad andare sul monociclo, ma un giorno riprenderò.
ciononostante mi sneto ancora un clown, che cerca di strappare un sorriso agli altri e di portarsi via la tristezza del mondo come fossi il pifferaio di hammelin con i topi.
la cosa che mi ha un pò spaventato sono stati i bambini.
in un paese così piccolo i clown non hanno suscitato più di qualche sorriso o una breve sguardo.
qualcuno più grande ha apprezzato, ma erano bambini di 40 anni, niente a che vedere con il pubblico storicamente target.
bambini già vissuti, con sguardi da vecchi, sorrisi maliziosi, bambini infernali, senza gioia nè innocenza, già in cerca di emozioni che appartengono ad età diverse.
allora mi sono sentito davvero un clown.
una lacrima triste è scesa lungo la gota accanto al mio naso rosso di palstica.
poi i clowns, con i soldi che hanno racimolato durante lo spettacolo, ci hanno invitati a mangiare una pizza da asporto a casa di una delle ragazze della compagnia.
mi sono sentito ti nuovo in quello squat in svizzera con gente da tutto il mondo e una ragazza con al sua tenerezza.
quella sera: emanuela, andrea, enrica, maria, fabiana, matteo, domenico, francesco, stefano, rachele ed altri che ora non ricordo vista la mia scarsa propensione a ricordare i nomi.
è stato bello abbracciarli tutti nell'andare via dalla casa per tornare a roma.
gente mai vista, persone diverse, ma un bellissimo gruppo, una fantastica compagnia teatrale riunita intorno ad un regista taciturno e fantasioso.
cyrano non è più lo stesso in questo autunno, i bambini sono cambiati, le castagne hanno un sapore diverso accanto al vino rosso viterbese.
l'amore e l'amicizia sono ancora cose belle che cambiano il volto ai posti ed ai momenti.
è bello sapere che almeno quello non è cambiato e che continueranno sempre ad esistere.

giovedì 11 ottobre 2007

lampadine zodiacali

E voi di che segno siete..
Quanti Ariete sono necessari per cambiare una lampadina...!?Solo uno, però ci vogliono molte lampadine...
Quanti Toro sono necessari per cambiare una lampadina...!?Nessuno, al Toro non piace cambiare niente...
Quanti Gemelli sono necessari per cambiare una lampadina...!?Due, probabilmente. Aspettano fino al weekend, ma alla fine la lampadina è al centro dell'attenzione, parla francese e dà luce del colore preferito a chi entra nella stanza...
Quanti Cancro sono necessari per cambiare una lampadina...!?Solo uno, ma dovrà mettersi in terapia per superare il trauma...
Quanti Leone sono necessari per cambiare una lampadina...!?Un Leone non cambia lampadine, al massimo le tiene ferme mentre il mondo gira intorno a lui...
Quanti Vergine sono necessari per cambiare una lampadina...!?Vediamo: uno per preparare la lampadina; un altro per prendere nota di quando la lampadina si è fulminata e della data in cui fu acquistata; un altro per decidere di chi è la colpa se la lampadina si è bruciata; dieci per ripulire la casa mentre gli altri cambiano la lampadina...
Quanti Bilancia sono necessari per cambiare una lampadina...!?In realtà non saprei... penso che dipenda da quando la lampadina ha smesso di funzionare... Forse uno solo è sufficiente se si tratta di una lampadina qualsiasi, due se la persona non sa dove trovare una lampadina nuova... E quale sarà la migliore...!? Molti dubbi e molte ansie...
Quanti Scorpione sono necessari per cambiare una lampadina...!?E chi vuole saperlo..!? Perchè volete saperlo..!? Siete forse della polizia...!?
Quanti Sagittario sono necessari per cambiare una lampadina...!?Il sole brilla, c'è bel tempo, abbiamo tutta la vita davanti e voi vi preoccupate per una stupida lampadina...!?
Quanti Capricorno sono necessari per cambiare una lampadina...!?Nessuno. I Capricorno non cambiano lampadine perchè con una buona e sana chiaccherata la lampadina capirà che è più logico che si cambi da sola...
Quanti Acquario sono necessari per cambiare una lampadina...!?Arrivano frotte di Acquario, in competizione tra loro, per stabilire chi di loro sarà l'unico capace di ridare la luce al mondo...
Quanti Pesci sono necessari per cambiare una lampadina...!?Perchè, è forse mancata la luce...!?

nenache a dirlo io sono saggittario ascendente pesci: la casa può anche andare a fuoco in una giornata di sole....

mercoledì 10 ottobre 2007

dell'intettitudine

non sono solito parlare di politica, nè uso ai commenti sugli attori della stessa, ma quando dicono delle gastronerie di portata colossale, non posso evitare di sputare a terra per tre volte pensando al nome del teatrante da due soldi.
non sono uso al giudizio insensato ed amo la tolleranza ed il rispetto di ogni idea, ma certe volte è impossible evitarlo.
in un paese in cui la crescita demografica è pari a zero e a seguito di questo fenomeno il sistema pensionistico sta fallendo, dove le imprese non hanno nuove leve e menti lucide sulle quali contare, dove la tassazione BELLISSIMA impedisce che qualche BAMBOCCIONE percepisca uno stipendio degno di questo nome e che gli permetta di vivere dignitosamente fuori casa.
la legislazione collegata blocca i movimenti del neolaureato e gli assicura un futuro di incertezze, di lavori a tempo determinato con salari che corrispondono a rimborsi spese, con i quali oltre a viverci non puoi permetterti di fare progetti...sempre che riesca a viverci.
In una città come roma una stanza singola costa dai 400€ in su.
la retribuzione dei neolaureati a roma, qualora essi abbiano la sorte di superare lo scoglio del primo impiego, varia dai 300€ agli 800€.
ammettendo un non fumatore, non uso agli sprechi, che si muova con i mezzi (non funzionanti) della città eterna, che paghi in media circa 100€ al mese di bollette e spese di gas, che abbia la fortuna di trovare una stanza a 400€ in una posizione abbastanza vicina al posto di lavoro da permettergli, in caso di assenza di mezzi pubblici (cosa assolutamente normale) di recarsi al lavoro a piedi o in bicicletta o volando, stiamo a 500€ solo per le spese di alloggio.
uniamo a questo almeno 60€ la settimana per il vitto (senza mangare pane e cipolle per intenderci) che sono 240€ al mese, e quindi stiamo a 740€ a cui aggiungeremo altri 60€ per l'abbonamento ai mezzi pubblici (che non funzionano), quindi siamo a 800€.
la sovvenzione per chi va a vivere in affitto, quelli che cessano di essere BAMBOCCIONI appunto, di 1000€ all'anno (!!!!!), per essere percepita deve essere legata ad un contratto di affitto, cosa che non viene fatta in caso di affitto di stanza singola.
adesso io mi domando come si possa permettere un ministro nato nel 1940, figlio dell'amministratore delegato delle assicurazioni generali, laureato in Bocconi, che si è formato tra le varie banche d'italia, d'europa e un'altra tedesca che non ricordo di chiamare i giovani d'oggi BAMBOCCIONI.
ma non capisce una mazza!
uno che ha 70 anni che cavolo ne sa dei problemi di uno di 25?
uno che guadagna abbastanza soldi per mantenere una ventina di famiglie di operai cosa ne sa della sopravvivenza nell'anno 2007 in Italia?
è delirante rendersi conto che siamo governati da persone che con la realtà non hanno nulla a che fare, che vivono nel loro mondo di ovatta adagiati nelle loro rendite spaventose, prossimi alla pensione, pronti a vivere gli ultimi anni della loro vita facendo la parte del LEone in politica.
ma cosa ce ne facciamo di uno così?
capisco che fare funzionare un paese sia un compito assai arduo, ma almeno gli insulti a chi combatte ogni giorno per costruirsi un futuro si possono risparmiare.
BAMBOCCIONI sono quelli che stanno seduti in parlamento a temporeggiare, a scaccolarsi sulle sedie di velluto del Transatlantico, che escono a cena nei mega-ristoranti e poi tutti nell'attico dell'amico tal dei tali a sniffare cocaina, preoccupandosi del proprio posto a sedere senza svolgere la propria mansione.
a me non va di essere governato da gente così.
non mi interessa che siano di sinistra o di destra o di centro o estremisti.
io, come giovane in cerca di lavoro, insieme a tutti gli altri che sono in questa condizione, noi che dovremmo pagare le tasse, che dovremmo sostenere il sistema pensionistico, il welfare, il sistema sanitario nazionale e altre di queste cose, (visto che quelli che sono in pensione queste cose non le fanno più, le imprese ci tengono a rimanere piccole perchè da medie sarebbero supertassate e cercano di evadere in ogni modo, quei quattro cervelli decenti che sforna l'italia che fuggono in cerca di un futuro all'estero...) non mi sento rappresentato nè incentivato a spendere energie in questo paese dopo una dichiarazione come quella del Ministro Padoa-Schioppa.

venerdì 5 ottobre 2007

Bonobo

Oggi ho conosciuto una nuova specie animale: gli scimpanzè Bonobo.
Leggete un pò cosa ho scoperto di questi simpatici primati.

La rive gauche, ovvero il quartiere affacciato sulla sponda sinistra della Senna, ha rappresentato per lunghi anni la dimora degli intellettuali eccentrici di Parigi, degli artisti, creativi e libertini, che rifiutavano le regole tradizionali della società, per darsi a una vita anticonvenzionale e, per l'epoca, rivoluzionaria. Anche il fiume Congo, che taglia per quasi cinquemila chilometri la foresta dell'Africa Occidentale, ha la sua rive gauche: e i suoi protagonisti vanno ricercati tra i nostri piú stretti parenti animali. Sulla sponda destra, diffusi in una vasta area che va dalla Guinea fino alla Tanzania, vivono gli scimpanzé comuni; sulla sinistra, confinati in un'area limitata della foresta del Congo, ex-Zaire, gli scimpanzé alternativi: ovvero, i bonobo. Entrambe le specie sono molto vicine all'uomo: da un punto di vista genetico, è molto difficile dire quale delle due si avvicini di piú alla nostra. Ma se tra gli scimpanzé, di fatto, si osservano tutti i difetti e le esasperazioni della natura umana, i bonobo sembrano invece adatti, come simbolo, a indicarci una possibilità diversa. Gli scimpanzé comuni conoscono infatti la sopraffazione, l'arroganza e l'assassinio: benché si tratti di creature sostanzialmente intelligenti e sensibili, capaci di sentimenti e commozione, nella loro società le vessazioni e le violenze sono comuni, più o meno quanto tra gli esseri umani. Gli scimpanzé ben conoscono la prepotenza dei maschi sulle femmine, quella degli individui dominanti su quelli di rango inferiore, o le autentiche battaglie etniche e territoriali tra gruppi diversi; devono fare i conti, qualche volta, anche con l'infanticidio, la tortura e la guerra. Non si vuol dire, con questo, che tutti gli scimpanzé siano violenti; ma senza dubbio è un fatto che per loro, come per noi, questi istinti non siano estranei. I bonobo hanno scelto un'altra via. La loro comunità è infatti libera, allegra, e del tutto pacifica. Mai è stato osservato un bonobo uccidere un suo simile. Mai è stato visto un adulto comportarsi in modo aggressivo con un piccolo, che fosse o no un suo familiare stretto. Nessun maschio compete ferocemente con gli altri per il possesso di una femmina; del resto, nessuna femmina accetterebbe di porsi come passivo premio in palio per il vincitore. E soprattutto, i bonobo hanno collaudato una tecnica efficacissima per risolvere conflitti e tensioni: riderci sopra facendo l'amore. Il bonobo è forse l'unico animale, oltre all'uomo, a fare sesso ogni volta che lo desidera, indipendentemente dall'istinto riproduttivo e dalla fertilità della femmina. Ma per questi nostri disinvolti cugini il sesso non è una componente specifica dell'esistenza, separata dal resto: esso permea qualunque aspetto della loro vita, assumendo un ruolo di primo piano in ogni forma di rapporto sociale. I bonobo fanno sesso per capirsi, per consolarsi, per far pace dopo un litigio, per rilassarsi dopo un'impresa faticosa; fanno sesso anche senza arrivare ai rapporti completi, inventandosi una gamma incredibilmente fantasiosa di giochi erotici e carezze audaci; lo fanno sia eterosessuale sia omosessuale, in coppia, da soli o in gruppo; lo fanno per incoraggiamento, per amicizia, o per gioco. I maschi stemperano con gesti e contatti erotici la tentazione di aggredirsi e di competere tra loro; le femmine cementano con abbracci e strofinamenti molto espliciti i loro forti legami di sorellanza morale, che sono alla base dell'equilibrio del gruppo. Tra i bonobo, nessun maschio è sicuro di quali siano i figli propri; nessun maschio, quindi, aggredisce o molesta i piccoli, e tutti sono disposti ad aiutare e a difendere qualunque cucciolo del gruppo. Maschi e femmine si muovono insieme, in assoluta parità, formando piccoli gruppi per andarsene in cerca di cibo durante il giorno; poi si riuniscono per passare la notte tutti vicini, su rifugi costruiti sugli alberi, in una grande comunità che può contare anche più di cento individui. Se due gruppi diversi si incontrano e puntano allo stesso albero da frutta, invece di combattersi si accolgono e fanno amicizia attraverso contatti sessuali, e poi si spartiscono il cibo in pace. Non si vuol dire che i bonobo non litighino mai: ma lo slancio fortissimo verso la collaborazione e la condivisione delle risorse riesce sempre a smorzare ogni scontro, e a evitare che gli screzi degenerino in modo cruento.

Fare l'amore, non la guerra, quindi: vista la straordinaria capacità dei bonobo di mantenersi pacifici e rilassati, sembra che il consiglio funzioni! Maschi e femmine sono quasi uguali nelle dimensioni e nella forza fisica; gruppi di individui dello stesso sesso - le femmine molto più dei maschi - stabiliscono forti legami di alleanza e collaborazione tra loro, ma questo non sfocia mai nella contrapposizione o nell'astio tra i due sessi. Al contrario, i fortissimi legami tra madri e figli, che si mantengono per tutta la vita, anche quando il figlio è adulto, influenzano i rapporti tra maschi e femmine più di ogni altro fattore: è la gerarchia che si stabilisce tra le femmine a guidare quella dei maschi, e sono i figli delle madri più autorevoli a guadagnarsi ruoli di rispetto tra i loro compagni. Agli occhi umani, la cooperazione e l'affetto tra maschi appariranno naturali, perché di norma i maschi del gruppo sono tutti consanguinei stretti; ma i legami ancora più forti che si stabiliscono tra le femmine possono invece stupirci, dato che le femmine adulte di una stessa comunità non sono quasi mai imparentate tra loro. Solitamente, infatti, per evitare eccessivi incroci tra consanguinei, le giovani femmine che si avvicinano all'età fertile migrano verso altri gruppi; là ricominciano da capo ad allacciare rapporti sociali, prima con le femmine più anziane e poi con i maschi, sempre usando il sesso e la cooperazione come linguaggi privilegiati. Soltanto dopo qualche anno, e soprattutto dopo aver messo al mondo il primo figlio, saranno integrate appieno nella nuova comunità; se le alleanze tra maschi sono, in qualche modo, innate, possiamo dire che quelle femminili sono ricercate e costruite apposta, con pazienza, con forza e con decisione. Le femmine diventano fertili attorno all'età di dieci anni, e mettono al mondo il loro primo figlio qualche anno dopo; come gli esseri umani, partoriscono un solo piccolo alla volta, molto raramente due. L'allattamento e le cure materne durano a lungo e le nascite sono intervallate anche di cinque o sei anni; le sorelle maggiori si esercitano ad accudire gli ultimi nati, e i legami fraterni tra i diversi figli della stessa madre rimangono stretti anche dopo l'infanzia. Qualcuno ha visto nella società dei bonobo quanto di più si avvicini, in natura, a una certa idea di società matriarcale, che non siamo sicuri sia mai stata realizzata in qualche comunità umana. Naturalmente, ha i suoi pro e i suoi contro, e non si vuole qui proporla come modello assoluto! Il punto importante è che i bonobo smentiscono clamorosamente l'idea che guerra, sopraffazione e legge del più forte siano iscritte indelebilmente nella "nostra natura". Se le due specie a noi più simili, apparentemente quasi uguali tra loro, hanno comportamenti così diversi, vuol dire che il ventaglio delle possibilità è molto ampio, e che da ogni esempio può valere la pena di imparare qualcosa! L'unica minaccia che incombe su questa specie, testimonianza preziosa dei nostri legami con la natura... siamo proprio noi stessi. Guerra, bracconaggio e deforestazione selvaggia minacciano drammaticamente l'habitat dei bonobo, ridotti ormai a poche migliaia. Tutte le altre grandi scimmie antropomorfe, (scimpanzé, gorilla, orango) sono a rischio di estinzione, ma la situazione del bonobo è la più critica di tutte. Alcuni studiosi ritengono che scimpanzé (Pan troglodytes), bonobo (Pan paniscus) e uomo (Homo sapiens) siano tanto simili da non poter giustificare in nessun modo la loro classificazione in due generi diversi (Homo e Pan). Secondo questo punto di vista, l'identità profonda delle tre specie, che si decida di chiamarla Pan o Homo, deve essere riconosciuta come uguale; l'uomo sarebbe così la terza specie di scimpanzé, la più fortunata, gravata dunque del serio impegno morale di salvare le altre due. Adoperarsi per non lasciar scomparire il nostro parente più stretto, simbolo vivente di una possibile riconciliazione con la nostra natura, potrebbe essere una sfida etica davvero importante per l'uomo. E poi, etica a parte, il mondo non sarebbe un po' meno divertente senza i bonobo?

In conclusione: voglio smetere di essere un Homo Sapiens e trasformarmi del tutto in BONOBO!!!C'è anche un tipo di musica dedicata al Bonobo-style! http://www.bonobomusic.com/bonobo/news.php

martedì 2 ottobre 2007

purceddu sardo 2007

In occasione del primo raduno LC4 siamo andati in Sardegna a mettere le ruote un pò fuoristrada.
Lì ho conosciuto un sacco di nuovi amici: Matteo, Enrico, Umberto, Alessandro, Stefano, l'altro Stefano, Bruno, Nicola e Luca.
Traghetto da Civitavecchia il Giovedì notte per essere la mattina del Venerdì a Olbia e ritorno la Domenica notte per arrivare il Lunedì mattina.
due notti in un agriturismo nel ridente paesello di Seulo, assolutamente perso nell'interno delle montagne sarde, tra purceddu e mirto, con capre e mucche che vivono allo stato brado.
facciamo circa 270 km di strada per arrivare al punto di incontro stabilito con i locali all'agriturismo.
penso che il rettilineo più lungo siano stati due km; tutto il resto erano curve e controcurve: sembrava di stare sull'ottovolante a eurodisney!!!
protagoniste della piccola avventura: 5 ktm lc4 adventure, una husaberg 450, due bmw f650gs parigi dakar e la mia mukka!
appena ci incontriamo ci accordiamo per un piccolo giro di riscaldamento in fuoristrada: che gusto a mettere le ruote della possente mukka dove skeggiano le leggere monocilindriche!
inutile dire che la mukka viene immediatamente trasformata in "panzer-division" adibita a trasporto viveri per la comitiva, benzina di risevra, traino mezzi in difficoltà, etc...
una sorta di jeep al seguito!
un pò di foto:

nella vedetta della guardia forestale "vedetta naida"

Alessandro e l'orizzonte
l'uomo e la sua mukka

Stefanino ed il bombardino
ginginacchi e ghigno
la cavalletta di bruno che si è arrampicata dove osano le aquile
il mitico Umberto ed il suo ritorno all'enduro
mukke al guado!
mukka-attak!
gingi guarda i bimbi che si divertono dall'alto della sua "ghigno"
ma quanto mi sto divertendo!

Le altre foto le trovate qui: http://community.webshots.com/user/elleciquattro