martedì 31 luglio 2007

domenica italiana

dopo un lunghissimo sabato sera in compagnia dei molti e vari amici internazionali e nazionali, un amico argentino del sud, vicino ad ushuaia, ci invita a pranzare a casa sua la domenica. ovviamente in cucina ci va l'italiano che si occupa di realizzare la leggendaria "pasta all'amatriciana".
bacon, sugo, peperoncino e pecorino con gli spaghetti condito da malbec e shyraz argentini ed un pessimo vino brasiliano ci hanno resi tutti amici.
partecipanti il mexicano, una ballerina del nord est, di fortaleza, l'argentino Carlos ed io.
come sempre per lo meno quattro nazionalità.
il francese non partecipa causa impegni derivati dalla felice conclusione della serata precedente. :-)
poi si prosegue con una bela passegiata digestiva nel quartiere giapponese, poi conclusasi nella cantina "Roperto" nel quartiere italiano di Bela Vista.
qui ci raggiungono Ligia e Carole, amiche del messicano con le quali assaggiamo un altro shyra argentino ed un tannay Uruguayo.si conclude questo lunghissimo week end a Jardim, il quartiere fighetto, in una simpatica chopperia (birreria) con pasteles (il fagottini di carne o formaggio fritti) e manjoca fritta, ovviamente accompagnati da un malbec argentino e composizione poetica di gruppo in portognolo (portoghese e spagnolo mischiati).

mercoledì 25 luglio 2007

il fantasma dell'opera

venerdì sera l'amico Paolo canta per la prima volta come attore principale in un'opera, "il fantasma dell'opera"dovrei andare dino ad un posto che si chiama Poços de Caldas che si trova a 256 km di gps da Sao Paulo, poi fermarmi lì a dormire, quindi rientrare il giorno dopo...
sto cercando di coinvolgere il Mexicano ed il Francese...vederemo che succede.
nel frattempo: in bocca al lupo, Paolo!

martedì 24 luglio 2007

Pascua Lama

Nella valle di San Felix, l´acqua piú pura del Cile scorre nei fiumialimentati da due ghiacciai.Grandissimi giacimenti d´oro, argento e altri minerali sono statiindividuati sotto questi ghiacciai. Per arrivare a questi giacimenti, saránecessario rompere e quindi distruggere questi ghiacciai, - niente di cosífolle é mai stato concepito nella storia del mondo, (forse si) - e fare duegrandissimi buchi, ognuno dei quali sará grande come una montagna, una perl´estrazione e l´altro per lo scarico della miniera.Questoprogetto si chiama PASCUA LAMA. La compagnia si chiama Barrik Gold.L´operazione é stata pianificata da una multinazionale della quale émembro George Bush padre. www.barrick.com Il governo cileno ha approvatoil progetto che doveva cominciare giá nel 2006.L´unico motivo per cui non é ancora cominciato é perché i contadinihanno ottenuto una sospensione dei lavori. Se distruggono i ghiacciai, nondistruggono solo questa speciale fonte d´acqua pura, ma inquineranno anche idue fiumi, cosí che non saranno piú adatti al consumo sia umano che animaledovuto al cianuro e all´acido solforico usato nel processo di estrazione.Tra l´altro tutto l´oro che sará estratto verra inviato tutto allamultinazionale straniera e non ci sará nessun guadagno per la gente che vivein questi luoghi.A loro resteranno l´acqua avvelenata e le conseguenti malattie.I contadini hanno abbastanza tempo per lottare per la propria terra,peró non hanno potuto usufruire della televisione perché il ministerodell´interno lo ha proibito.L´unica speranza per bloccare questo progetto è ottenere l´aiuto dellaGiustizia Internazionale.Il mondo deve sapere quello che sta succedendo in Cile.
En el valle de San Félix, el agua más pura en Chile corre por ríosalimentados por 2 glaciares, donde existe el más precioso recurso(agua).Grandísimos depósitos de oro, plata y otros minerales han sidoencontrados bajos los glaciares. Para llegar hasta ellos será necessarioquebrar y destruir los glaciares -algo nunca concebido en la historia delmundo- y hacer - grandísimos huecos, cada uno tan grande como una montaña,uno para la extracción y otro para el deshecho de la mina. El proyecto sellama PASCUA LAMA. La compañía se llama Barrick Gold. La operación estasiendo planeada por una multinacional de la cual es miembro George Bushpadre. [1] http://www.barrick.com/ El gobierno Chileno ha aprobado elproyecto para que empiece este año 2006. La Única razón por la cual noha empezado aún, es porque los campesinos han obtenido un aplazamiento. Sidestruyen los glaciares, no solamente destruirán la fuente de un aguaspecialmente pura, pero Contaminarán permanentemente los 2 ríos de tal formaque nunca volverán a ser aptos para consumo por humanos o animales debido aluso de cianuro y ácido sulfúrico en el proceso de extracción.Hasta el último gramo de oro será enviado a la multinacional en elextranjero y ni uno le quedará a la gente a quien le pertenece estatierra.A ellos solo les quedará el agua envenenada y las enfermedadesconsiguientes. Los campesinos llevan bastante tiempo peleando por sutierra, pero no han podido recurrir a la TV por una prohibición delMinisterio delInterior. Su única esperanza para frenar este proyecto es obtener ayudade la justicia internacional. El mundo debe enterarse de lo que esta pasandoen Chile.

When You Say Nothing At All - Ronan Keating

It's amazing how you can speak right to my heart
Without saying a word, you can light up the dark
Try as I may I could never explain
What I hear when you don't say a thing
Chorus:
The smile on your face let's me know that you need me
There's a truth in your eyes saying you'll never leave me
The touch of your hand says you'll catch me if ever I fall
You say it best when you say nothing at all
Verse 2:
All alone I can hear people talking out loud
But when you hold me near, you drown out the crowd
Old Mr. Webster could never define
What's being said between your heart and mine
(Chorus twice)

lunedì 23 luglio 2007

ricordi e nostalgie....

se c'è qualcosa di cui sento davvero la mancanza qui in brasile è la mai moto e le passeggiate estive...poi vedere le foto che mandano gli amici che fanno il campionato italiano di motorally in giro per l'Italia...







samba bagnata

cavolo continua a piovere!!! un vero nubifragio tropicale...
in compenso oggi sono al lavoro, mentre nel fine settimana c'è stato bel tempo e sabato sera siamo andati a ballare la camba in un locale molto tipico.
eravamo gli unici tre stranieri!
per il resto musica dal vivo con una negretta che cantava molto bene; poi c'era una chiattona di 130kg che ballava con un'agilità incomprensibile pre il corpo che aveva.
però è proprio vero che questo popolo il ritmo ce l'ha nel sangue.
mai visto ballare in quel modo!
mi sentivo come corto maltese in uno dei racconti brasilenhi di hugo pratt.
con quel sapore di mari tropicali ed avventure vissute in punta di piedi.
alla fine mi sono lanciato in una samba salsata, nel senso che ballavo salsa a ritmo di samba!
assolutamente divertente!
ho ballato con tutte quelle che volevano: giovani e vecchie, belle e brutte, magre e chiatte, bianche e mulatte.
mi sono trasformato in brasiliano per un paio d'ore.
questi balli ritmati assolutamente popolari riportano all'innata allegria del povo brasileiro, alla sensazione che qui può succedere di tutto, ma non smetteranno di ballare.
muito mais diferente do tango na argentina, normalmente triste.
"late un corazon, dejale latir. Miente mi sonar, dejale mentir. Late un corazon porque he de verte nuevamente, miente mi sonar porque regresas lentamente...."
tutte volevano ballare con l'italiano con gli occhi verdi.
poi le ho mandate tutte in bianco!!
è troppo divertente! è come essere una ragazza carina che balla con tutti, ma non si concede a nessuno...
da provare come sensazione.
il messicano ed il francese si sono invece allontanati con due cozze simpatiche ed una pure intelligente.
ma pur sempre cozze..el primeiro report sambeiro del subcomandante carlos

venerdì 20 luglio 2007

industria sucro-alcoleira


in questi giorni ho conosciuto due giovani professori della scuola media superiore di torino che stanno svolgendo una ricerca per realizzare un documentario sulla produzione di alcol ed etanolo.
e si scoprono alcune cose tipo che non è certo che l'alcol sia meno inquinante degli altri combustibili, che durante la fase delal corta le piante vengono bruciate con impatti ambientali pazzeschi, che in realtà gli unici produttori di alcol sono USA e Brasile e quindi si tratterebbe di passare dall'economia del petrolio a quella dell'alcol.
inoltre la fase della "corta" della canna da zucchero è svolta da braccianti in uno stato di semi-schiavitù per il quale il caporalato del mezzogiorno è roba che fa ridere i polli.
quanto ci costa l'energia pulita?
è realmente pulita quest'energia?
o è la prossima mega fregatura che i potenti riservano al pianeta terra?
i prototipi di automobili tetra-fluel contro le fantastiche automobili a cellule combustibili, quelle ad idrogeno per intenderci.
das ist einen schwerze welt....è proprio un mondo difficile.
"talvolta ciò che è non è , e ciò che è, è meglio che non appaia."

giovedì 19 luglio 2007

auto-reply

L'utente ha disabilitato la possibilità di ricevere e-mail da parte tua. Non è possibile recapitare il messaggio.



la mail più scioccante che abbia mai ricevuto.... :S

mercoledì 18 luglio 2007

e se..

e se stessi sbagliando tutto?
voglio dire, le cose che mi piacciono davvero sono tre: viaggiare, andare in moto e scrivere.
col lavoro che faccio posso fare male tutte e tre le cose .
sarà per colpa di quel ragazzo irlandese che ho conosciuto in un quel bar sabato sera?
-che lavoro fai?
-lo scrittore?
-figo! per chi scrivi?
-scrivo per me. vivo viaggiando e scrivendo. ogni tanto mi fermo a lavorare da qualche parte e poi riparto per scrivere ancora.
-ah....
da lì è partita un lunga discussione sul fatto che se al giorno d'oggi ci fosse qualcuno un grado di scrivere come proust, non ci sarebbe più nessuno per leggerlo.
dopo un pò eravamo grandi amici, ci guardavamo con gli occhi pieni di lagrimoni, come chi ha trovato qualcuno in grado di capire i suoi problemi, il suo modo di vedere il mondo, le sue scelte...
è dura rendersi conto che non si sarà mai felici facendo un lavoro sicuro...
e che le proprie aspirazioni personali portano da tutt'altra parte che dietro una scrivania.
non è che sto davvero sbagliando tutto?
e non smette di piovere.
in compenso sono sopravvissuto alla strage aerea appena successa all'aeroporto centrale di Colgonhas, dove sono morte 200 persone.
mah...

martedì 17 luglio 2007

it can't rain all the time

...e sempre grigia cade la pioggia..
ricorda un anno passato a guardare l'acqua che scende a Bilbao, in Euskadi, quando tutto doveva essere e se ne andò con l'acqua che cadeva.
sirimiri si chiamava.
la pioggia aveva persino un nome!
città grigia, industriale, simile alla Bilbao che vidi allora, così si presenta Sampa in questi giorni.
e tra un pò arriverà un altro viaggio verso il sud, il freddo sud argentino.
buenos aires, la città del tango e dei domani di cui canta Borges mi attende.
"...por si no lo saben de esto està hecha la vida: solo de momentos. no te pierdas el de ahora..."
l'unica cosa che manca qui in sudamerica è la mia moto.
o una vespa o un qualunque veicolo a motore a due ruote.
speriamo che smetta presto..dicono che per i prossimi gironi sarà così con una schiarita nel finesettimana...
el commando brasilenho esta bien mojado ahora.
hay q ir a secarse bajo el sol en la playa.
e sim que ha praias mais bonitas por aca!

lunedì 16 luglio 2007

cheetos

joder!!!
hay cheetos pero no hay pelotazos!!!!
es lo peor q pueda pasar en la vida!
como puede haber uno sin otro?
la malaleche q tengo desde q he descubierto esto!
ademas hay el DIA, el super donde compraba los pelotaazos todos los dias en madrid...
esta ciudad q lo tiene todo, q tiene dia y cheetos, no tiene pelotazos!
por eso no merece la pena vivir aqui.
es come tener almanes, jarras para la cerveza pero no cerveza!
la peor noticia desde q he llegado aqui...
oye, espanoles leyendo mi blog, mandenme a sao paulo una cajas de pelotazos de cheetos!

week end


sabato sera primo incontro-scontro con la pinga, la terribile cachaça di sao paulo. mi trovavo a libertade, il quartiere giapponese di sampa con alcuni amici per il meeting di couch-surfing e hospitality-club. ho conosciuto un mexicano, un francese ed un tedesco molto simpatici oltre ad un paio di fulminatelli brasiliani. ad un certo punto con i nuovi amici mex, de e fr ci troviamo avvolti dai fumi della pinga e circondati da fameliche brasiliane assetate di maschio europeo. mi sono sentito come una ragazza carina ubriaca in una discoteca di periferia in italia. molto istruttivo come sabato: occhio alla pinga ed alle donne brasiliane. domenica invece mi sono dedicato al recupero delle forze perdute per recarmi poi in serata a casa di alcuni amici italiani e delle loro mogli (qui si sposano tutti per avere il visto per lavorare, anche se poi non so quanto si amino davvero queste coppie...) per mega lasagnata di gruppo per festeggiare il compleanno di Marco, 35 enne italiano, ex attore, pisano di pontedera (e qui il richiamo alla vespa è stato forte), da un anno in brasile come insegnatne di italiano e sposato conuna procace brasiliana che fa delle bellissime sculture con la latta. ed ha cominciato a piovere. scende la pioggia su questa città grigia ed uguale. scende sulla gente che lavora con le cravatte ed i tacchi. scende sulla tristezza di un lunedì di luglio nell'inverno brasiliano. e la tristezza accompagna il pensiero di un'estate persa in italia per il più lungo inverno che abbia mai visto in vita mia. finito l'inverno mite in italia, mi getto nel sempre mite inverno brasiliano sapendo che tornerò nel giovane autunno italiano. scende la pioggia su tutti i pensieri che mi portano al passato, all'orecchino d'argento che pende al mio lobo di marinaio di terra. quell'orecchin o che pagherà il mio funerale quando mi troveranno naufrago tra molti anni sulle spiagge di qualche paese molto lontano da casa. e quel giorno forse ritroverò me stesso e, forse, avrà smesso di piovere.

venerdì 13 luglio 2007

freddo brasilenho....

Ieri è stato il giorno più freddo dell’anno in Brasile.
Erano tutti imbaccuccati con sciarpe, cappotti, cappellini…
La cosa divertente è che c’erano 12 gradi!
Io ero in camicia e cravatta con la giacca del vestito di mezza stagione, il gessato fregato a mio padre per non dovere buttare i soldi in vestiti.
D’altro canto era da immaginarsi che fossero così i brasiliani.
Un popolo che costruisce le case senza acqua calda e senza caloriferi e per fare la doccia è riuscito ad inventarsi un aggeggio che sostituisce il rubinetto della doccia.
È una sorta di resistenza elettrica che sta dentro il rubinetto, come apri l’acqua la resistenza si scalda e l’acqua, passandovi attraverso, si scalda a sua volta.
Tutto questo per non dovere fare tubi per l’acqua calda, né caldaie, né termosifoni o centrali per il riscaldamento e tubi di gas per far funzionare le caldaie.
Le case sono semplicemente case.
Acqua corrente, luce e stop.
Gli impianti fognari sono in gran parte sostituiti dalle fosse settiche o pozzi neri e periodicamente passano i camion a svuotare i pozzi.
Quando fa caldo invece pare che sia davvero caldo, tipo 40 gradi o giù di lì; il vantaggio è che qui a Sao Paulo il clima è davvero secco, quindi le temperature si sopportano bene.
Roma mi sembra davvero molto più difficile da sopportare.
30° a Roma sono già pesanti, mentre qui non li senti neppure.
Aspetto di vedere una spiaggia per vedere come vive la gente che sta sulle coste.
Il massimo sarebbe fare un giro verso le belle spiagge del nord-est, da Bahia in su.
Sto scoprendo che il cinema nazionale non è affatto male e la cosa non mi dispiace affatto.
Per ora ho visto dei bei film che parlano dei problemi sociali del Brasile, della povertà principalmente, che porta le persone a fare cose allucinanti tipo vendere le figlie ai precettori di prostitute, oppure a lasciare le campagne per le città dove poi trovano destini peggiori di quelli che vivevano prima, che si chiamano favelas e droga.
Sullo sfondo dei film questo paese meraviglioso e tragico, fatto di foreste selvagge, animali fantastici, persone dai mille colori di pelle e dalle molteplici etnie.
Ci sono varie tonalità di pigmentazione in brasile: si va dal nero ebano fino al bianco latte, da negroide africano,all’europeo classico, passando per l’indio amazzonico.
In mezzo ci sono tutte le mescole possibili.
Neri con gli occhi azzurri, indios con la pelle chiara, giapponesi neri e nere bionde.
Si va dall’ebano all’ambra, dal terra di Siena al giallo dei pigmei, dal dorato sino al latte.
Sino ad ora credo di non avere incontrato due brasiliani con la pelle dello stesso colore.
Così come case con l’acqua calda o bar senza frutta fresca e cachaça…
Viva o povo brasileiro!
(Tra l’altro è il nome di un bel film e di un eccellente libro…)

giovedì 12 luglio 2007

teoria del mondo

Anche se vivessi mille vite non potrei cambiare il mondo.
Forse in mille vite potrei cambiare io ed accorgermi che il mondo non è cambiato.
Forse se cambiassimo tutti insieme il mondo cambierebbe.
Ma non si può.
Non è nella nostra natura.
Chi crea soffre.
Chi è felice è sterile?
Dalla sofferenza nascono grandi cose, dalla felicità nascono altre cose.
Se tutti soffrissimo allora dovremmo creare continuamente grandi cose e una di queste grandi cose potrebbe essere cambiare il mondo.
Ma se cambiassimo il mondo e diventassimo tutti felici, forse allora non creeremmo più.
C’è sempre chi soffre, chi crea sofferenza, chi se ne frega della sofferenza degli altri e chi lotta per gli altri.
Il popolo iracheno soffre per la guerra, gli americani fanno la guerra per il petrolio, molti cittadini americani continuano a fare la propria vita fregandosene della condotta estera del proprio paese e qualche pacifista lotta per la pace in Iraq.
Sono quindi quattro le categorie delle persone nel mondo?
Le une non possono esistere senza le altre?
Quindi anche se cambiassimo potremmo al massimo cambiare i ruoli.
Chi torna dalla guerra in Iraq soffre raccontando quello che ha visto, chi se ne fregava ammira quello che racconta chi è stato sul campo, chi voleva il petrolio dice di avere difeso la democrazia e chi soffriva continua a soffrire.
Comincio a pensare che se cambiassimo noi e il mondo cambiasse con noi e per qualche assurda ragione fossimo tutti felici, continueremmo a creare rompendo l’assurdo sillogismo di cui all’inizio del ragionamento.
E’ un mondo difficile…o forse è solo complicato, come dice il mercante berbero Kadher di vicolo del cinque a Trastevere, mentre ti offre un thè alla menta fatto da lui.
Stare in Brasile è un vero casino.
Ci si strugge pensando alla gente che muore di fame a due silometri dalla casa in cui vivi, ma poi ci si ammazza di lavoro per creare ricchezza, per fare commercio, per mandare avanti l’economia.
I frutti del lavoro di tutti in Brasile vanno poi comunque a finire nelle mani di pochi burocrati corrotti.
Ma la corruzione è una cosa diffusa dappertutto.
Tutto il mondo è paese, diceva il vecchio adagio.
In Italia c’era mani pulite e compagnia bella, in Spagna ti devono “presentare”, in Francia ho visto università prestigiosissime ufficialmente aperte a tutti, ma poi di fatto frequentate solo dai famosi “figli di qualcuno”; in Svizzera c’erano tante belle cose, ma poi il potere e i soldi sono sempre in mano a pochi eletti.
Il mercato delle commodities è regno di alcuni e c’è sempre un po’ di sangue sui diamanti, sul petrolio, sull’oro, sui metalli…
Mettersi un anello al dito che è costato la mano di qualcun altro può essere veramente spiacevole.
Un diamante è per sempre.
Un euro e trenta centesimi per un litro di benzina per fare andare una macchina per circa 12 km non è un prezzo realistico se si pensa a tutta la gente che muore per il petrolio.
I cittadini che si lamentano per il costo della benzina quando un’alta percentuale del prezzo che pagano sono in realtà tasse del proprio paese.
I pacchetti di sigarette recano immagini che spaventerebbero i bambini di qualche generazione fa (lasciando indifferenti quelli di questa generazione) e su di essi si legge che il fumo uccide.
Allora lo stato aumenta le tasse per il consumo di tabacco e ingrassa ancora di più le proprie tasche dicendo che sta conducendo una campagna per diminuirne il consumo, ben sapendo che chi ha il vizio di fumare diventerà ancora più povero.
In Brasile un pacchetto di sigarette costa 2,8 R$, ovvero circa 1 euro mentre in Italia lo stesso pacchetto costa 3,4 €, ovvero circa 9 R$.
Che messaggio si ricava da questo?
Lo stato brasiliano è meno avido di tasse perchè i burocrati vivono comunque di corruzione?
O il fatto che a Rio de Janeiro muoia ogni giorno un poliziotto nella lotta contro il crimine lascia intendere che non importa come muoia un brasiliano, se di pallottola o di cancro, tanto è destinato a non arrivare alla vecchiaia?
O ancora più semplicemente il salario minimo è di 350 R$, 133 €, e quindi, secondo la vecchia legge del mercato, bisogna vendere a un prezzo a cui la gente possa comperare e poi caricarci sopra le tasse?
Da noi non so quanto sia il salario minimo, ma immagino sia tre volte più alto del salario minimo in brasile, visto che il costo delle sigarette è di tre volte più caro.
400€??
Quindi anche in questi casi c’è chi sfrutta, chi subisce, chi cerca di difendere i diritti delle persone e chi se ne frega.
Il risultato è un pacchetto di sigarette che costa tanto, per soddisfare lo stato e i produttori, con scritte tipo “il fumo uccide” , per accontentare il gruppo di interesse legato alla lotta contro il fumo e infine un sacco di gente che non fuma e che pertanto quello che avviene intorno a quel vizio non gli interessa, disconoscendo o scordando il fatto che anche il fumo passivo è dannoso (come lo smog, peraltro).
Siamo sempre quattro quindi?
Il cattivo, il menefreghista, la vittima e il cavaliere impavido (guardia altruista)?
Sembra il seguito di uno spaghetti western di quando ero bambino, di quelli con Clint Eastwood e gli occhi gelidi e il solito cattivane di turno e l’antieroe per smorzare la tensione.
A questo punto, visto che si è dimostrato esistere una sorta di equilibrio disequilibrato in questa dinamica di gruppo su scala mondiale, se cambiassimo cambieremmo i ruoli o troveremmo altri ruoli da interpretare?
Siccome i fatti che accadono nel mondo seguono questa logica, se quest’ultima cambiasse allora i fatti cambierebbero a loro volta?
Quindi se cambiassimo noi cambierebbe il mondo?
Forse il mondo è fatto davvero di persone, non di buoni e di cattivi, di vittime, sfruttatori,difensori e egoisti.
Per questo allora è complicato….siamo noi uomini ad essere complicati.
Ma anche difficile perché non è facile cambiare.
In attesa del verificarsi della profezia Maya del 2012, mi rendo conto che tutto quanto ho scritto fa pensare a me e a chi legge che stare in Brasile non mi sta facendo troppo bene… :-)

sabato 7 luglio 2007

I GOT IT!!

finalmente ho preso casa!!! é molto carina, enorme, in un quartiere tutto sommato tranquillo. arieggiata, con cucina, salotto, salottino, bagno e sgabuzzino, oltre ad una camera misteriosa chiusa a chiave della proprietaria che vive in canada.
il tutto per 850R$ al mese, 323 euro...all incusive!
c´é anche internet..
mi sa che é stata una botta di culo assurda.
in ogni caso il contratto é fino al sette di settembre , ma io vado via il 28 agosto; voglio vedere se riesco a lasciare le chiavi a diego che verrá a sao paulo il 30 agosto...cosí avrebbe casa fino al sette gratis e poi se gli piace puó fermarsi oltre per tutto il periodo.
inoltre arrivo al lavoro a piedi!!!
bene, da oggi comncia la mia vita paulista.
domani magari vado in spaiggia, anche se qui la domenica c´é il mercato della frutta dove comperi frutta per tutta la settimana a prezzi ridicoli (tipo due reais per un casco di banane...non arrivi a 80 centesimi di euro)
oppure c´è anche il parco di ibarapuera per prendere il sole...
sono proprio soddisfatto.
operazione casa conclusa
el subcomandante carlos y su commando brasilenho

martedì 3 luglio 2007

Sucomandante carlos - primeira operaçao brasilenha

sono le sei e mezza di sera e tutti lasciano gli uffici.
resto da solo a chattare con un amico sfruttando la connessione internet gratuita.
verso le sette scendo per uscire.
gli uffici sono deserti.
il silenzio è assordante, tutte le luci sono spente e nelle ombre giacciono gli scheletri dell'extraterritorialità del consolato.
scendo con l'ascensore che fa un baccano tremendo di fili che scorrono e contrappesi che salgono.
all'uscita non c'è nessuno a farmi uscire, ad aprire le porte bloccate.
cerco di uscire dall'uscita del garage, ma non riesco ad aprire.
arrivo all'uscita del consolato.
ma maniglia antipanico mi lascia accedere all'atrio con il metaldetector. restano solo due porte girevoli a separarmi dall'aria aperta.
la porta con il maniglione antipanico si richiude alle mie spalle.
vado per spingere le porte girevoli, ma sono bloccate.
in una stanza di 20 metri quadri sono imprigionato.
non posso uscire.
come se fossi rinchiuso nelle miniere di Moria e tutti i goblin e gli orchi fossero fuori ad accertarsi che non possa uscire.
scatta la sindrome del topo in gabbia.
sudore freddo, la prospettiva di passare la notte nel gabbiotto.
il cellulare che non prende.
mi impongo di rilassarmi, come insegnava il mio maestro di arti marziali ai cinque picchi, in Cina.
mentre facevo meditazione sotto la cascata sentivo la sua voce nella mia mente che diceva: non è questione di forza, ma di pace; non devi dominare, ma comprendere; rilassati carlos-san...concentrati...la via è di fronte a te.
mentre sono seduto con le gambe incrociate e le palme delle mani rivolte al cielo, gli occhi chiusi per trovare la concentrazione necessaria a trovare la via d'uscita nel buio, nella mia mente appare la via di fuga.
apro gli occhi e questa si presenta di fronte a me.
una finestrella di 40 cm per 60cm, 35 cm di apertura a soffietto.
le mie abilità di arrampicatore tornano prepotenti a governare la situazione.
le mie mani diventano ventose e aderiscono perfettamente sui vetri.
i miei piedi costruiscono appigli impossibili nell'aria.
lo spirito dell'uomo ragno si impossessa di me e d'un tratto, sospeso nella mia ragnatela, giungo alla maniglia di apertura della finestrella.
slogo tutte le mie articolazioni mostrando abilità da contorsionista infilandomi nell'angusto passaggio.
lo zaino non mi lascia passare.
sono bloccato.
contraggo i muscoli possenti degli addominali invocando lo spirito guida di Yuri Chechi mentre galleggiava sugli anelli alle olimpiadi.
sento la cornice di metallo della finestra a doppi vetri segnare la mia pelle protetta solo da una camicia di lino.
districandomi riesco a cacciare fuori dalla finestrella lo zaino e a tenerlo sospeso con un piede al di fuori del consolato.
mi lascio scivolare lentamente e silenziosamente fuori dalla finestrella.
un attimo prima di lasciarmi cadere nel vuoto, chiudo la finestra. (si sa mai che entri qualche ladro...)
sono fuori.
supero con un salto carpiato l'abisso che mi separa dal terreno ed atterro sulle quattro zampe, come un gatto.
la mia metamorfosi si conclude nel momento in cui metto piede sulla Avenida Paulista e mi mischio alla folla che si dirige alla metropolitana Consolaçao.
prima topo in gabbia, poi uomo ragno, quindi uccello ed infine gatto prima di tornare ad essere uomo.
MANIMAL!(ve lo ricordate quel telefilm di quel tizio che si trasformava in tutti gli animali della foresta...)
mentre cammino nella folla ho un ghigno soddisfatto stampato sulla fronte.
mi sento invincibile.
hahahahahahaha!!!! (risata satanica n.d.r.)con questo si conclude la prima operazione del Subcomandante Carlos