"..Qui cade la differenza instaurata da Freud tra il principio di piacere (infantile) e principio di realtà (adulto) che non è negazione del piacere, ma suo "differimento", perchè non tralascia la cura di uomini e cose, ma cerca il piacere attraverso questa cura, fattore essenziale di ogni vicenda umana.Quindi congedo dalla non-curanza, per abituarci a "prenderci cura" dei nostri piaceri, non nella forma "an-estetica" della soddisfazione immediata come fanno i bambini, ma in quella "estetica" nell'accezione greca dell'"aistesis" o sensazione, che percorre la gamma che dal "sensibile" giunge al "bello"
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