martedì 1 luglio 2008

sulle impronte digitali

era il 1998.
avevo appena compiuto 18 anni e mi era arrivata a casa una lettera in cui ero caldamente invitato a presentarmi in caserma per i tre giorni di visita militare per l'idoneità al servizio di leva.
la stessa che ricevete mio padre, mio zio e tutti gli uomini e ragazzi che conoscevo.
durante la visita mi fecero fare un test psicologico, varie visite mediche e un pò di banale disciplina militare per farci capire dove stavamo.
in tutto ciò mi ricordo che ci presero le impronte digitali.
di tutte le dita a tutti i presenti.
ed eravamo tutti cittadini con diritti civili e politici nel nostro paese.
tutti andavamo a scuola o lavoravamo per vivere e quasi nessuno era un delinquente.
qualcuno era ricco, altri poveri, qualcuno risultò idoneo alla leva e qualche altro venne riformato.
ma tutti lasciammo le impronte digitali.
io sinceramente non mi sono sentito ghettizzato per questo.
non ho percepito alcuna intenzione razzista in quel fatto.
eppure gente senza lavoro, senza casa, senza soldi, senza permesso di soggiorno si sente oggetto di azioni razziste e xenofobe per il semplice fatto che gli chiedano le impronte digitali e li schedino nel momento in cui si trovino a pestare il suolo del nostro paese.
non vedono forse in questo la possibilità di integrazione?
una donna viene trovata morta dopo essere stata violentata e brutalmente picchiata.
sul corpo e sui vestiti ci sono delle impronte digitali.
quelle impronte digitali non corrispondono a nessuno.
chi ha ucciso quella signora?
allora si che si sfoga il razzismo e la xenofobia additando agli extracomunitari e via dicendo.
excusatio non petita, accusatio manifesta.
se non si voglino far prendere le impronte, probabilmente non hanno la coscienza così pulita.
"solo i peccatori temono il giudizio di dio...che gli innocenti gli vadano incontro sorridendo, poichè nulla devono temere...."

3 commenti:

Marco Bierhoff ha detto...

sante parole mio caro Carlo

solidocavo ha detto...

Caro Carlo, qualche volta mi rendo conto che destra e sinistra ... non sono due opposte fazioni, ma le mani di uno stesso corpo!
Non c'è destra, non c'è sinistra ... quando l'uomo mostrandosi tollerante con chi lo rispetta, restituisce la libertà cui l'altro - per civiltà - ha rinunciato.

Anonimo ha detto...

D'accordissimo.