questa Domenica di autunno sono stato nel ridente paesello di S.Martino al Cimino alla sagra delle castagne.
alcune grandi braci ardevano caldarroste a volontà e il vino rosso ci bagnava la gola in un esaltante mix stagionale.
sono stato a vedere alcuni amici che hanno creato una compagnia teatrale e fanno spettacoli di strada, clownerie.
ricordo una Ginevra estiva in uno squat a L'ouisine con una ragazza quando facevamo spettacoli di strada, lei con le bolas ed io con il monociclo, lei vestita da sedicente hippie ed io da tragico clown.
ricordo un autunno di tre anni fa una passeggiata sul lungo tevere con la mia adorata cagnolina ed una donna speciale.
era ottobre-novembre e avevo da poco riletto rostand, quello che aveva scritto il cyrano de bergerac.
un passaggio fuinale, un'allegoria bellissima che parla di foglie d'autunno e morte.
ROSSANA:
Son di un lieve biondo veneziano.
Guardatele cadere.
CYRANO:
Come cadono piano e bene!
E come porre, vedete, ognuna sa
nel suo breve viaggio un'ultima beltà;
e, malgrado il terrore d'imputridire al suolo,
vuol che nella caduta sia la grazia d'un volo.
è bello ricordare qualcosa che ti ha portato ad essere quello che sei.
i clown e le foglie, l'amore e le castagne.
i voli pindarici si sprecano nelle passegiate d'autunno.
tra le foglie bionde e rosse e ocra i versi venivano sussurrati nell'orecchio e subito rubati dal vento.
non sono più capace ad andare sul monociclo, ma un giorno riprenderò.
ciononostante mi sneto ancora un clown, che cerca di strappare un sorriso agli altri e di portarsi via la tristezza del mondo come fossi il pifferaio di hammelin con i topi.
la cosa che mi ha un pò spaventato sono stati i bambini.
in un paese così piccolo i clown non hanno suscitato più di qualche sorriso o una breve sguardo.
qualcuno più grande ha apprezzato, ma erano bambini di 40 anni, niente a che vedere con il pubblico storicamente target.
bambini già vissuti, con sguardi da vecchi, sorrisi maliziosi, bambini infernali, senza gioia nè innocenza, già in cerca di emozioni che appartengono ad età diverse.
allora mi sono sentito davvero un clown.
una lacrima triste è scesa lungo la gota accanto al mio naso rosso di palstica.
poi i clowns, con i soldi che hanno racimolato durante lo spettacolo, ci hanno invitati a mangiare una pizza da asporto a casa di una delle ragazze della compagnia.
mi sono sentito ti nuovo in quello squat in svizzera con gente da tutto il mondo e una ragazza con al sua tenerezza.
quella sera: emanuela, andrea, enrica, maria, fabiana, matteo, domenico, francesco, stefano, rachele ed altri che ora non ricordo vista la mia scarsa propensione a ricordare i nomi.
è stato bello abbracciarli tutti nell'andare via dalla casa per tornare a roma.
gente mai vista, persone diverse, ma un bellissimo gruppo, una fantastica compagnia teatrale riunita intorno ad un regista taciturno e fantasioso.
cyrano non è più lo stesso in questo autunno, i bambini sono cambiati, le castagne hanno un sapore diverso accanto al vino rosso viterbese.
l'amore e l'amicizia sono ancora cose belle che cambiano il volto ai posti ed ai momenti.
è bello sapere che almeno quello non è cambiato e che continueranno sempre ad esistere.
è bello sapere che almeno quello non è cambiato e che continueranno sempre ad esistere.
1 commento:
oggi qualcuno si è fregato la carne del mio gatto.... è veramente inquietante...
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