iniziano a cadere le foglie.
i colori sono biondo, rosso, marron.
i boschi si dipingono di mille tinte diferenti e l'aria si fa più pungente.
gli animali si preparano all'inverno e nell'aria viagiano i profumi dell'autunno.
su questo palcoscenico naturale si sviluppano opere con più atti, i cui attori sono degli strani personaggi a bordo di strani mezzi.
sono gli enduristi.
chi sono?
un gruppo di folli$, oppure anche dei solenghi, che, a bordo delle loro moto da fuoristrada, bardati come se stessero per andare in guerra, si avventurano in mezzo ai boschi.
sui monti simbruini, sui monti lepini, sui monti sibillini, sulla Tolfa...sono sempre loro.
all'insegpuimento delle motocavalcate del centro italia.
in cerca del perfeto assetto di sospensioni per copiare quel tipo di terreno, allascoperta di nuove tecniche per protegersi le articolazioni con armature medievali e scafandri robotici.
andiamo a conoscerli.
si muovono spesso in gruppo:
con più o meno persone:
amano il silenzio dei boschi e il borobottare della propria moto:
si lanciano in coraggiose rincorse dove manca l'aderenza:
e, a volte, cadono:
cadono più o meno bene:
a volte si bloccano a causa delle asperità del terreno:
ma soprattutto sono un gruppo di amici, disposti ad aituarsi quando ci sono passaggi difficili, situazioni complesse o anche solo per fare due chaicchiere nei momenti di riposo:
ma enduro è libertà!!!
mercoledì 12 novembre 2008
martedì 4 novembre 2008
[Report] dal letto al bagno.
desidero rendervi partecipi del mio giro di stamattina, non molto lungo ma decisamente suggestivo.
La partenza avviene qualche minuto prima delle 8 antimeridiane. La stanza è inondata dal buio, ma sento il ticchettio della poggia sulla tapparella, accidenti!
Con una botta di coraggio, mi levo il piumone da dosso e m'infilo le pantofole. I primi metri filano via tranquilli sulla morbidezza del tappeto senza problemi, ma la musica cambia quando metto piede sul parquet: il fondo scivoloso invita alla prudenza!
Uscito dalla camera, con una brusca svolta a sinistra mi immetto nel corridoio, e subito incappo del primo conrattempo: un improvviso prurito lancinante mi costringe ad una sosta forzata per un'approfondita grattata di chiappa.
Riprendo la marcia fino alla porta del bagno. Durante la svolta, ho modo di apprezzare il buon grip offerto dalle mie babbucce in pelo di cane (made in Esselunga).
Il mio giro purtroppo sta già volgendo al termine: accendo la luce, mi calo le braghe e mi accomodo sulla tazza. Stanco ma gratificato, prendo il nuovo numero di Motociclismo che avevo provvidenzialmente lasciato lì la sera precedende ed inizio a sfogliarlo, già sognando la prossima scorribanda...
Purtroppo non ho avuto la possibilità di scattare delle foto, ma se a qualcuno interessa vedo se riesco a procurare le tracce GPS...
La partenza avviene qualche minuto prima delle 8 antimeridiane. La stanza è inondata dal buio, ma sento il ticchettio della poggia sulla tapparella, accidenti!
Con una botta di coraggio, mi levo il piumone da dosso e m'infilo le pantofole. I primi metri filano via tranquilli sulla morbidezza del tappeto senza problemi, ma la musica cambia quando metto piede sul parquet: il fondo scivoloso invita alla prudenza!
Uscito dalla camera, con una brusca svolta a sinistra mi immetto nel corridoio, e subito incappo del primo conrattempo: un improvviso prurito lancinante mi costringe ad una sosta forzata per un'approfondita grattata di chiappa.
Riprendo la marcia fino alla porta del bagno. Durante la svolta, ho modo di apprezzare il buon grip offerto dalle mie babbucce in pelo di cane (made in Esselunga).
Il mio giro purtroppo sta già volgendo al termine: accendo la luce, mi calo le braghe e mi accomodo sulla tazza. Stanco ma gratificato, prendo il nuovo numero di Motociclismo che avevo provvidenzialmente lasciato lì la sera precedende ed inizio a sfogliarlo, già sognando la prossima scorribanda...
Purtroppo non ho avuto la possibilità di scattare delle foto, ma se a qualcuno interessa vedo se riesco a procurare le tracce GPS...
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