Anche se vivessi mille vite non potrei cambiare il mondo.
Forse in mille vite potrei cambiare io ed accorgermi che il mondo non è cambiato.
Forse se cambiassimo tutti insieme il mondo cambierebbe.
Ma non si può.
Non è nella nostra natura.
Chi crea soffre.
Chi è felice è sterile?
Dalla sofferenza nascono grandi cose, dalla felicità nascono altre cose.
Se tutti soffrissimo allora dovremmo creare continuamente grandi cose e una di queste grandi cose potrebbe essere cambiare il mondo.
Ma se cambiassimo il mondo e diventassimo tutti felici, forse allora non creeremmo più.
C’è sempre chi soffre, chi crea sofferenza, chi se ne frega della sofferenza degli altri e chi lotta per gli altri.
Il popolo iracheno soffre per la guerra, gli americani fanno la guerra per il petrolio, molti cittadini americani continuano a fare la propria vita fregandosene della condotta estera del proprio paese e qualche pacifista lotta per la pace in Iraq.
Sono quindi quattro le categorie delle persone nel mondo?
Le une non possono esistere senza le altre?
Quindi anche se cambiassimo potremmo al massimo cambiare i ruoli.
Chi torna dalla guerra in Iraq soffre raccontando quello che ha visto, chi se ne fregava ammira quello che racconta chi è stato sul campo, chi voleva il petrolio dice di avere difeso la democrazia e chi soffriva continua a soffrire.
Comincio a pensare che se cambiassimo noi e il mondo cambiasse con noi e per qualche assurda ragione fossimo tutti felici, continueremmo a creare rompendo l’assurdo sillogismo di cui all’inizio del ragionamento.
E’ un mondo difficile…o forse è solo complicato, come dice il mercante berbero Kadher di vicolo del cinque a Trastevere, mentre ti offre un thè alla menta fatto da lui.
Stare in Brasile è un vero casino.
Ci si strugge pensando alla gente che muore di fame a due silometri dalla casa in cui vivi, ma poi ci si ammazza di lavoro per creare ricchezza, per fare commercio, per mandare avanti l’economia.
I frutti del lavoro di tutti in Brasile vanno poi comunque a finire nelle mani di pochi burocrati corrotti.
Ma la corruzione è una cosa diffusa dappertutto.
Tutto il mondo è paese, diceva il vecchio adagio.
In Italia c’era mani pulite e compagnia bella, in Spagna ti devono “presentare”, in Francia ho visto università prestigiosissime ufficialmente aperte a tutti, ma poi di fatto frequentate solo dai famosi “figli di qualcuno”; in Svizzera c’erano tante belle cose, ma poi il potere e i soldi sono sempre in mano a pochi eletti.
Il mercato delle commodities è regno di alcuni e c’è sempre un po’ di sangue sui diamanti, sul petrolio, sull’oro, sui metalli…
Mettersi un anello al dito che è costato la mano di qualcun altro può essere veramente spiacevole.
Un diamante è per sempre.
Un euro e trenta centesimi per un litro di benzina per fare andare una macchina per circa 12 km non è un prezzo realistico se si pensa a tutta la gente che muore per il petrolio.
I cittadini che si lamentano per il costo della benzina quando un’alta percentuale del prezzo che pagano sono in realtà tasse del proprio paese.
I pacchetti di sigarette recano immagini che spaventerebbero i bambini di qualche generazione fa (lasciando indifferenti quelli di questa generazione) e su di essi si legge che il fumo uccide.
Allora lo stato aumenta le tasse per il consumo di tabacco e ingrassa ancora di più le proprie tasche dicendo che sta conducendo una campagna per diminuirne il consumo, ben sapendo che chi ha il vizio di fumare diventerà ancora più povero.
In Brasile un pacchetto di sigarette costa 2,8 R$, ovvero circa 1 euro mentre in Italia lo stesso pacchetto costa 3,4 €, ovvero circa 9 R$.
Che messaggio si ricava da questo?
Lo stato brasiliano è meno avido di tasse perchè i burocrati vivono comunque di corruzione?
O il fatto che a Rio de Janeiro muoia ogni giorno un poliziotto nella lotta contro il crimine lascia intendere che non importa come muoia un brasiliano, se di pallottola o di cancro, tanto è destinato a non arrivare alla vecchiaia?
O ancora più semplicemente il salario minimo è di 350 R$, 133 €, e quindi, secondo la vecchia legge del mercato, bisogna vendere a un prezzo a cui la gente possa comperare e poi caricarci sopra le tasse?
Da noi non so quanto sia il salario minimo, ma immagino sia tre volte più alto del salario minimo in brasile, visto che il costo delle sigarette è di tre volte più caro.
400€??
Quindi anche in questi casi c’è chi sfrutta, chi subisce, chi cerca di difendere i diritti delle persone e chi se ne frega.
Il risultato è un pacchetto di sigarette che costa tanto, per soddisfare lo stato e i produttori, con scritte tipo “il fumo uccide” , per accontentare il gruppo di interesse legato alla lotta contro il fumo e infine un sacco di gente che non fuma e che pertanto quello che avviene intorno a quel vizio non gli interessa, disconoscendo o scordando il fatto che anche il fumo passivo è dannoso (come lo smog, peraltro).
Siamo sempre quattro quindi?
Il cattivo, il menefreghista, la vittima e il cavaliere impavido (guardia altruista)?
Sembra il seguito di uno spaghetti western di quando ero bambino, di quelli con Clint Eastwood e gli occhi gelidi e il solito cattivane di turno e l’antieroe per smorzare la tensione.
A questo punto, visto che si è dimostrato esistere una sorta di equilibrio disequilibrato in questa dinamica di gruppo su scala mondiale, se cambiassimo cambieremmo i ruoli o troveremmo altri ruoli da interpretare?
Siccome i fatti che accadono nel mondo seguono questa logica, se quest’ultima cambiasse allora i fatti cambierebbero a loro volta?
Quindi se cambiassimo noi cambierebbe il mondo?
Forse il mondo è fatto davvero di persone, non di buoni e di cattivi, di vittime, sfruttatori,difensori e egoisti.
Per questo allora è complicato….siamo noi uomini ad essere complicati.
Ma anche difficile perché non è facile cambiare.
In attesa del verificarsi della profezia Maya del 2012, mi rendo conto che tutto quanto ho scritto fa pensare a me e a chi legge che stare in Brasile non mi sta facendo troppo bene… :-)
giovedì 12 luglio 2007
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1 commento:
sono d'accordo con te...ne dovremmo parlare...ho una teoria a riguardo...ed anch'io mi sono accorto di questa situazione...e tutti mi prendono x pazzo...parliamone anche perchè se non lo facciamo noi non lo farà mai nessuno...c'entra anche il 23...mia mail(sucabaddy@hotmail.com)scrivimi è importante...
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